ARGOMENTI

venerdì 2 giugno 2017

L'UNIVERSO SEGUE REGOLE INTELLIGENTI

SCIENZIATO TROVA CHIARE PROVE
DELL'ESISTENZA DI DIO


http://impactoevangelistico.net Il fisico teorico Michio Kaku afferma di aver formulato una teoria in grado di sostenere l'esistenza di Dio. La notizia ha creato scalpore nella comunità scientifica perchè Kaku viene considerato uno degli scienziati odierni più importanti, uno dei creatori e sviluppatori rivoluzionari della Teoria delle Stringhe, e per questo è molto rispettato in tutto il mondo.

Per giungere alle sue conclusioni, il fisico ha fatto uso di un “raggio primitivo di Tachioni” (particelle teoriche capaci di “separare” la materia dall'universo, o il suo contatto con il vuoto, permettendole di essere libera dalle influenze dell'universo che lo circonda), tecnologia creata recentemente nel 2005.



Secondo Michio, viviamo in un “Matrix”: “Sono arrivato alla conclusione che ci troviamo in un mondo sostenuto da regole create da un'intelligenza, non molto diverso dal nostro videogioco preferito ma, naturalmente, più complesso e impensabile. Analizzando il comportamento della materia su scala subatomica, influenzato dal raggio primitivo di tachioni, un minuscolo punto nello spazio, per la prima volta nella storia, totalmente libero da qualsiasi influenza dell'universo, la materia, la forza o la legge, vengono percepite come un caos assoluto senza precedenti. Credetemi, tutto quello che chiamiamo "casualità" da oggi non avrà più senso. Per me è chiaro che ci troviamo in un piano retto da regole create da un'intelligenza universale, non determinate dal caso”, ha detto lo scienziato.



Il Dr. Michio Kaku è un riconosciuto fisico teorico ed anche un acclamato scrittore con più di 70 articoli pubblicati su riviste specializzate di fisica come, per esempio, Physical Review. Le sue ricerche lo hanno portato a riconoscere l'esistenza di altre ‘forze’ che controllano il mondo che non possono essere spiegate. In varie occasioni, Kaku vincola la scienza con la religione, chiedendosi cosa c'è dietro le varie teorie sulla creazione del mondo, riflettendo sull'esistenza della vita eterna e del “Dio dell'Ordine.” “Lavoro su qualcosa chiamata Teoria delle Stringhe, la quale afferma che stiamo decifrando la mente di Dio. Si basa sulla musica, o sulle piccole corde vibranti che producono le particelle che vediamo in natura. Le leggi della chimica che abbiamo studiato nella scuola secondaria sarebbero le melodie che si possono suonare con con queste corde vibranti. L'Universo sarebbe una sinfonia di queste corde vibranti.” In una delle sue dichiarazioni in video, il Dr. Kaku ha affermato che Dio deve essere un matematico.” Le culture spiritualmente avanzate usarono i principi della matematica per avanzare verso la comprensione di Dio. Una credenza comune tra le culture ancestrali è che le leggi dei numeri non contengono solamente un significato pratico, ma anche un significato mistico e religioso. Per esempio, nella visione del mondo di Pitagora, si uniscono i principi religiosi e le proposizioni matematiche. I nostri Maestri Spirituali ci hanno insegnato che la “saggezza” è qualcosa di più del mero “esercizio dell'intelligenza.” Sfortunatamente, l'adorazione dell'uomo moderno per l'intelligenza non gli permette di rendersi conto della superiorità dell'“amore” sulla “ragione”. (Nota dell'editore).

COSA CI DICONO GLI INSEGNAMENTI VEDICI?


Le scienze matematiche stanno tentando di usurpare il trono di Dio. Ironicamente, in origine cominciarono ad essere usate nella società umana nel contesto della realizzazione spirituale. ... Nell'antica India, le scienze matematiche servirono da ponte per comprendere la realtà materiale e la concezione spirituale. La matematica Vedica differisce profondamente dalle matematiche greche  per il semplice fatto che la conoscenza in sè (solo per soddisfazione estetica) non è qualcosa che interessava  la mente dell'uomo Vedico. Le matematiche dei Veda sono carenti della fredda e chiara precisione geometrica dell'Occidente, ma sono piuttosto avvolte dal linguaggio poetico che tanto distingue l'Oriente. I matematici Vedici sentivano fortemente che ogni disciplina deve avere un proposito, e consideravano che l'obiettivo ultimo della vita era raggiungere l'auto-realizzazione e l'amore per Dio, e liberarsi così dal ciclo delle nascite e delle morti.



giovedì 2 febbraio 2017

STATUETTA DI HANUMAN, PORTAFORTUNA DEL PRESIDENTE OBAMA

BARACK OBAMA CONSERVA UNA STATUETTA DI HANUMAN
NEL SUO BORSELLO



www.indiadivine.org Una statuetta del Signore Hanuman è uno dei pochi elementi che il presidente statunitense, Barack Obama, porta sempre nel borsello,  e lo aiuta a trovare ispirazione ogni volta che si sente stanco o disanimato. Il presidente Obama lo ha divulgato in una intervista di YouTube che la Casa Bianca ha programmato per cercare di arrivare ad un pubblico più giovane, promuovendo il discorso finale di Obama di martedì scorso. 
Nell'intervista con Nilsen, una personalità di YouTube, Obama, che ha 54 anni di età, rispondendo ad una domanda riguardante gli oggetti che hanno per lui un significato personale, ha estratto dal borsello alcune cose, ognuna delle quali gli ricordano "tutte le differenti persone conosciute lungo il cammino", tra le quali il rosario datogli da Papa Francesco, conosciuto alla Casa Bianca in autunno,e una piccola statua di Budda regalatagli da un monaco.


Gli altri articoli che il presidente statunitense Obama porta sempre nel borsello sono una fiche di poker d'argento che fu in passato un amuleto portafortuna di un motociclista calvo con i baffi dell'Iowa; una statuetta di Hanuman, il dio-scimmia Hindú, e una croce copta dell'Etiopia, luogo che ha visitato in luglio. "Li porto sempre con me. Non sono molto superstizioso, perciò non devo necessariamente tenermeli addosso tutto il tempo ", ha detto Obama, però gli ricordano il suo lungo cammino nella presidenza, ha aggiunto.
"Se a volte mi sento stanco o disanimato, metto la mano nel mio borsello e mi dico: "sí, questo è qualcosa che posso superare, perché qualcuno mi ha dato il privilegio di lavorare su tematiche che li riguardano”. Obama, il cui padre era  keniano e sua madre una donna bianca del Kansas,trascorse i suoi primi anni di vita in Indonesia, luogo dove l'Hinduismo è una religione popolare. Oggigiorno ci sono circa tre milioni di Hindu in EE.UU.

Una statuetta del Signore Hanuman è uno dei pochi elementi che il presidente degli EE.UU, Barack Obama, porta sempre nel suo borsello, nel quale cerca ispirazione ogni volta che si sente disanimato, secondo quello che ha rivelato in una intervista, ci informa la CNN. Il 15 gennaio, in una intervista dal vivo dalla Sala Est della Casa Bianca con Ingrid Nilsen, una personalità nordamericana che lavora su YouTube, Obama mostrato le cose che porta sempre con se nel suo borsello, descrivendo una di esse così: "Questa è una statuetta Hindú del dio-scimmia Hanuman regalatomi da una donna." Questa video-intervista è pubblicata sul sito web della Casa Bianca. Nella guerra del Mahabharata, la bandiera del carro di Arjuna, condotto dallo stesso Signore Krishna, esibiva il Signore Hanuman; per questo motivo, per ottenere successo in una battaglia, non ci sorprende che il presidente Obama si sia portato una piccola statuetta di Hanuman come un amuleto portafortuna durante la campagna elettorale. Hanuman, il figlio del dio del vento, oltre ad avere una forza incredibile, il potere di cambiare forma secondo la propria volontà e il potere di volare, è un perfetto grammatico, grande studioso ed eccellente in tutte le materie. Secondo una leggenda, quando era ancora un bambino, riuscì ad intimorire il sole. A parte tutto ciò, l'unico desiderio di Hanuman era servire il suo Signore Rama; pertanto, dal punto di vista del devoto, Hanuman esemplifica perfettamente la devozione "dasya-bhava", un tipo di disposizione devozionale che amorosamente unisce il proprietario al servitore. L'attitudine servizievole [dāsya], l'amicizia [sakhya], l'affetto dei genitori [vātsalya] e l'amore coniugale [śrińgāra] sono le quattro dolcezze trascendentali [rasa]. Queste sono le modalità trascendentali di servizio d'amore al Signore. Il Signore Supremo Si vede soggiogato dai devoti che ospitano nel loro cuore queste quattro relazioni. I nostri maestri spirituali ci hanno insegnato che la nostra pratica dovrebbe centrarsi nel coltivare un servizio specifico che prenderà la forma di qualcuno dei sentimenti amorosi: dāsya, sakhyavātsalya o madhurya śrińgāra. Il nostro ascoltare e cantare si focalizzeranno in questi lila chen ci aiuteranno ad accrescere la nostra particolare identità di servizio al Signore. (Nota dell'editore).

COSA CI DICONO GLI INSEGNAMENTI VEDICI?


Lo stato di  
bhāva 
è l'ultima tappa prima di raggiungere l'amore per Dio. La parola sarva-bhāva significa che possiamo amare  la Suprema Personalità di Dio attraverso vari sentimenti trascendentali, che siano dāsya, sakhya, vātsalya e mādhurya. Nel livello di śānta , citroviamo alla frontiera del servizio amoroso del Signore. L'amore puro per Dio comincia con dāsya, ed evolve attraverso

sakhya e 

vātsalya, per culminare in mādhurya. Ciononostante, ognuno di questi sentimenti è adeguato per offrire servizio amorevole al Signore Supremo. La nostra principale funzione è amare la Suprema Personalità di Dio; pertanto, possiamo offrirGli servizio da qualsiasi livello di amore sopracitato.



Śrīla A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupāda :
Śrīmad Bhāgavatam - Canto 7: "La Scienza di Dio"
Cap. 9 - "Prahlāda pacifica il Signore Nrisimhadeva con preghiere" - Verso 54

Publicado por dasavatara das - “Noticias VINA”

domenica 20 settembre 2015

GLI ORRORI DI BOKO HARAM...

UN ANNO DOPO I SEQUESTRI,
IL TERRORE DI BOKO HARAM NON E' DIMINUITO

www.channelstv.com - Una informativa di Amnesty Internacional rivela che dal 2014, circs 2.000 donne e bambine  sono state sequestrate da Boko Haram, molte delle quali sono state forzate alla schiavitù sessuale e addestrate per combattere. L'informativa di  90 pagine elaborata dall'organizzazione per i diritti internazionali titola: "Il Nostro Compito è Sparare, Massacrare e Uccidere. Firmato: Il Regno del Terrore di  Boko Haram", e documenta i molteplici crimini di guerra e contro l'umanità commessi dai membri della banda terrorista. 

Secondo Amnesty Internacional, l'informativa si basa su circa 200 testimonianze, tra le quali quelle di 28 donne e bambine sequestrate fuggite dalla prigionia, dove vengono enumerati i crimini commessi dai miliziani, compresa la morte di almeno 5.500 civili,  tra il 2014 e l'inizio del 2015.


Il documento di Amnesty Internacional evidenzia i brutali metodi utilizzati dal gruppo armato, come il servizio militare obbligatorio o e l'esecuzione di uomini e bambini,  il sequestro di giovani donne e bambine incarcerate e violentate, obbligate a sposarsi e a partecipare ad attacchi armati
Dalle parole di Salil Shetty, Segretaria Generale di Amnesty Internacional, che ha parlato con María Byrd, corrispondente di Channels Television a Washington, i recenti successi militari nel Nord-Est della Nigeria potrebbero significare il principio della fine di Boko Haram, ma esiste una enorme quantità di cose che rimangono da fare per proteggere i civili, risolvere la crisi umanitaria e iniziare il processo di risanamento.".



Durante lo scorso anno, il massiccio sequestro di 276 studenti della città nigeriana di Chibok scatenò uno tsunami di indignazione mondiale. Esattamente un anno dopo che il sostegno di Michelle Obama, Rihanna e Ellen DeGeneres alla campagna di aiuto #BringBackOurGirls lo fece diventare un richiamo globale a prendere parte a questo caso, la campagna internazionale poco fece per liberare le giovani e riportarle alle loro case, o impedire che altre ragazze fossero ridotte in schiavitù. Uomini e donne, bambini e bambine, cristiani e musulmani, sono stati assassinati, sequestrati e massacrati da Boko Haram durante il regno del terrore che ha coinvolto milioni di persone. Le prove presentate dall'impressionante rapporto di Amnesty Internacional, un anno dopo l'orribile sequestro delle bambine a Chibok, rivela la depravazione dei metodi di Boko Haram. Il rapporto contiene testimonianze grafiche e immagini satellitari della devastazione che Boko Haram ha lasciato dietro di sè. I nostri Maestri Spirituali hanno insegnato che la violenza verso altre entità viventi è la radice di ogni attività peccaminosa. La crudeltà verso gli animali provoca gravi disturbi nel mondo. Una delle conseguenze della grande mattanza di animali dovuta alla sofisticata industria della carne, è la violenza verso altri esseri umani. Dobbiamo essere coscienti della nostra responsabilità di esseri umani, per proteggere e prendersi cura delle altre creature. Se falliamo in questo e continuiamo a costruire enormi mattatoi, la compassione si allontanerà dal nostro cuore. La conseguenza della sofferenza di tanti milioni di animali è che i punti di vista non religiosi aumentano quotidianamente, e la crudeltà e la violenza verso le donne e i bambini diventano preminenti nelle nostre società.  (Nota dell'editore).

COSA CI DICONO GLI INSEGNAMENTI VEDICI?  

"Il mondo intero sta rapidamente marciando verso la distruzione. Già ora, riuscire a contenere questa tendenza di pensiero è al di là di ogni sforzo umano. Gradualmente, questo mondo sta diventando inadeguato per la permanenza di persone amanti della pace. Se questa empia e violenta tendenza non viene ritirata, gradualmente contaminerà completamente la società. [...] L'influenza di Kali si farà sentire anche nei luoghi religiosi. Non esiste altro modo di ottenere l'emancipazione da tali conflagrazioni mondane eccetto la resa completa e incondizionata ai Piedi di Loto del Supremo Signore Krishna. Solamente Lui, e nessun altro, può riscattarci. Dobbiamo sempre ricordare quello che il Signore Krishna ci dice nella Gita".

Śrīla Bhakti Ballabh Tirtha Maharaja :
“I suoi insegnamenti” - pubblicato il 5 Aprile 2002
Sree Chaitanya Gaudiya Math
http://www.sreecgmath.org



Pubblicato da dasavatara das - “Noticias VINA”
http://noticiasvina.blogspot.com.ar/

venerdì 11 settembre 2015

LE ESECUZIONI DELL'ISIS CONTINUANO...

L'ISIS GIUSTIZIA GAY, LADRI, 
E UNA DONNA ACCUSATA DI ADULTERIO

www.ynetnews.com Il gruppo "Stato Islamico" che attualmente occupa l'Irak e la Siria torna nuovamente a sorprendere il mondo con i video delle sue orribili esecuzioni. Questa volta gettano uomini giù da un tetto con gli occhi bendati, come castigo per il loro orientamento sessuale. Immagini delle esecuzioni sono apparse sulle pagine web jihadiste, affermando che gli uomini sono stati "condannati" per atti omosessuali. La radicale interpretazione della legge islamica del gruppo è che "la partecipazione ad attività omosessuali" costituisce un "crimine capitale". 
Una delle immagini mostra una grande moltitudine di gente riunita ai piedi di una grande torre per presenziare all'esecuzione dei due uomini. Il boia mascherato dello Stato Islamico enumera i loro crimini, li dichiara colpevoli di omosessualità e li condanna a morte.

I due uomini appaiono con gli occhi bendati sulla cima di un edificio sostenuti da due membri dell'ISIS prima di essere gettati dall'edificio e dopo essere stati "condannati" per omosessualità. La "sentenza" è stata eseguita per una disposizione legale che richiede "l'esecuzione delle pene prescritte contro coloro che commettono una azione contro la nazione di Lot", secondo il sito web dell'ISIS. 
Un'altra fotografia pubblicata nella pagina ufficiale dell'ISIS mostra due uomini crocifissi, accusati di essere ladri. Un membro dell'ISIS legge a voce alta i capi d'imputazione contro i due presunti ladri prima di essere assassinati con un colpo alla testa inferto da altri militanti. L'ISIS ha anche pubblicato una foto che mostra una donna, avvolta da un niqab nero, in piedi di fronte ad un membro dell'ISIS, sul punto di essere lapidata con l'accusa di infedeltà.


Il così chiamato Stato Islamico presente in Iraq e in Siria (ISIS) ha pubblicato fotografie che mostrano la brutale esecuzione di quattro uomini e una donna, accusati di omosessualità, furto e infedeltà all'Islam. Queste immagini, che circolano nei siti web jihadisti, mostrano i terroristi del gruppo dello Stato Islamico che giustiziano uomini gay gettandoli dal tetto di un edificio, di fronte ad una moltitudine di persone. L'Isis ha pubblicato recentemente una lista di reati del codice penale punibili con amputazioni, lapidazioni e crocifissioni, assieme alla sinistra promessa di assicurare che il codice sarà seguito scrupolosamente in tutte le aree che si trovano sotto il suo controllo. Da quando l'ISIS ha proclamato lo Stato Islamico in Iraq e in Siria, sono stati commessi numerosi crimini, abusi e violazioni dei diritti umani, provocando una risposta militare da parte di vari paesi tra i quali Stati Uniti e Marocco, contro l'auto-proclamato Stato Islamico. In Kali-yuga tutta la gente si degrada con rapidità. La maggioranza delle persone compie azioni dirette principalmente al godimento sensoriale, e si soddisfa compiendo o guardando la crudeltà della quale sono vittime esseri indifesi. Perfino la classe sacerdotale si è degradata. Rinunciando alla condotta brahmínica, molti brahmana si compiacciono nella malizia e nell'invidia, altri sviluppano il desiderio di guadagno materiale e molti altri desiderano onore e fama mondana. I nostri Maestri Spirituali ci hanno insegnato che dobbiamo cercare di fare dei cambiamenti in questa società corrotta, e “dobbiamo cominciare da noi stessi, perchè è quasi impossibile cambiare gli altri. Una persona cambia solamente se siamo capaci di ispirarla con il nostro esempio.” Dobbiamo diventare amorevoli con le altre creature viventi e cercare di servire Dio in compagnia dei devoti, indipendentemente dal Paese o dal tipo di società dai quali si proviene. (Nota dell'editore).

COSA CI DICE L'INSEGNAMENTO VEDICO?

Dobbiamo diventare attivisti del bene. C'è tanta spazzatura, tanta crudeltà che deve essere interrotta. L'uomo moderno è diventato insensibile, anestetizzato dagli intossicanti e dal consumismo; l'"essere umano" preferisce il male, si dimentica perfino ciò che è bene per lui, e direttamente o indirettamente diventa responsabile di questa società corrotta. Con l'aiuto di tutti dobbiamo cercare di avanzare. In questo folle mondo dobbiamo conquistare la terra, anima per anima, coscienza per coscienza. Dobbiamo comprometterci con la verità. Rispettiamo la fede di ognuno, sempre e quando non vengano pregiudicati gli altri. La verità è l'amore, e ognuno ha il dovere di produrre sempre più amore; amore per Dio e per tutta la sua creazione; amore e gratitudine per Madre Terra; amore per gli animali; bontà e compassione per gli indifesi. E' ora di diventare coscienti, anche se ciò può causare dolore.


Śrīla Bhakti Aloka Paramadvaiti Mahārāja :
“Conciencia Aunque Duela”
“Sabidurías Védicas”
http://bhaktipedia.org/espanol/
http://bhaktipedia.org/espanol/index.php?n=sabidurias_vedicas.conciencia_aunque_duela


Pubblicato da dasavatara das - "NotizieVINA" 
http://noticiasvina.blogspot.com.ar/

sabato 23 ottobre 2010

IL VEDA SLAVO - “VEDA SLOVENO”

Veda Sloveno è una raccolta di canzoni (canzoni folkloristiche) bulgare dell’epoca preistorica e precristiana, scoperte in Tracia e in Macedonia, e pubblicate nel 1874 da Stefan I. Verkovich.

L’autore ha raccolto queste canzoni per più di dieci anni, principalmente in due regioni:
1. Rodope, la montagna più grande situata in Tracia, luogo in cui i Bulgari, che parlano il dialetto pomashki, stanno attualmente vivendo.
2. Macedonia dell’Est, luogo in cui i Bulgari, che parlano vivido, nel passato parlavano il dialetto marvashki.



Queste tribù vivono nei luoghi più remoti e isolati e, nonostante tutti i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo, in un modo o nell’altro hanno preservato il loro originale e autentico folklore.  Hanno una minima conoscenza riguardo il Cristianesimo.  Alcuni di loro conoscono solamente preghiere religiose e musulmane, ma basicamente hanno mantenuto la loro tradizione originale.
In questo libro ci sono due canzoni riguardo Krishna, Vishnu, Siva, Orfeo, etc. Una di queste canzoni parla di una città chiamata Eleshnitsa, ubicata nell’est della Macedonia, nell’odierna Grecia:


La Nascita di Orfeo


“Brava krale… si se moli:
Oi ti Boje, Vishnu Boje!
Ja dai si mi Boje,
na staro vreme edno chedo
Lu da si gu vide pa da si um
Toi da si mi zeme nasledi…”

“Dete yunak…sha si furka na nebetu,
sus svirka Vishnu Boga da si fail.
Sova dete moshtne nishanlie sha si bode,
sha zaptisa sita zeme I planini,
da si bode purva krale na zemeta.”


Reche staru dedu ne otreche,
pa si furkna gore na nebetu,
du si fail Vishnu Boga,
shto si pravi chuda na zemeta.



“Un Vecchio re stava pregando:
Oh, Grande Dio, Vishnu
Per favore concedimi, o Dio
Un bambino nella mia anziana età.
Permettimi di vederlo e poi morirò,
Permetti a lui di ereditare la mia terra …”

Tempo dopo, una persona santa
Scese dal cielo e profeticamente gli disse:

“Tu avrai un figlio celestiale che verrà dal cielo,
Egli glorificherà il Signore Vishnu con il suo flauto.

Questo bambino avrà tutte le buone qualità,
Egli pacificherà tutte le terre e le montagne,
Egli sarà il re della terra”.

Dopo aver detto queste cose, 
L’uomo santo tornò volando al cielo
Per glorificare il Signore Vishnu
Che sta eseguendo i Suoi miracoli sulla terra.



Verkovich aveva raccolto 56 canzoni, ma ne pubblicarono solamente 15.  Più tardi selezionò le migliori canzoni tra quelle che non erano state pubblicate e le inviò al Console Francese a Plovdi (August Dozon) e questi le pubblicò con il nome di “Inedite Canzoni Folkloristiche Bulgare” – “Chanson populaires Bulgares inedites” Paris, 1875. 
Oggigiorno questa pubblicazione si trova negli archivi dell’Accademia Bulgara della Scienza. 
Esiste un’altra canzone interessante su Orfeo, che dovuto all’assenza della sua sposa rimase con il cuore infranto per la dipartita della sua amata.  
Questa canzone consiste in 462 linee.  Qui riportiamo solo alcune di esse:



Orfeo incontra la Sua sposa, Dana
Orfeo si stava chiedendo perché e in che modo sia scomparsa, e una voce proveniente dal cielo gli disse:
“Ni ta klel Siva boga
ya ta klel Visnu boga”…
“Vishnum Dana Defina
Defina mi trisuletna”…



… “Non è stato fatto dal Signore Siva,
ma è stato fatto dal Signore Vishnu,
… “Dana è diventata una servitrice di Vishnu,
servitrice per tre anni.”

Nonostante comprendesse questo, aveva un intenso desiderio di vederla, e cominciò ad offrire preghiere in questo modo:


“Vishnu le Boje
tebe sa Boje mole
che na tebe dumilevam!”
Orfei sa molba moli
Vishnu mu molba chue…



“O, mio caro Signore Vishnu
Sto pregando Te,
Tu sei il mio unico rifugio!”
Orfeo umilmente sta pregando
e il Signore Vishnu lo ascolta



Vishnu misericordiosamente soddisfa il suo desiderio e lo eleva al Suo palazzo nel cielo più alto.
Il nome VISHNU è menzionato centinaia di volte in tutte le canzoni e Lui viene sempre descritto come il Signore Supremo (Gulema Boga).  
Esistono altre canzoni interessanti riguardo Siva, Durga, Surya, Agni, etc.
Gli atei e i comunisti considerano queste canzoni come mitologia o mistificazione.  
I cristiani le condannano come pagane, pertanto il Ministero dell’Educazione Bulgaro non le pubblicò fino al 1997.  Tuttavia, gli scienziati seri sono d’accordo nel confermare che queste canzoni sono autentiche e appartengono all’età precristiana.

Krishna non è menzionato nelle canzoni su Orfeo, però appare nelle pagine del veda Slavo sotto il nome di Kolada, il quale significa il giovane o piccolo Krishna, chiamato Krusni, il giovane pastore che diventa il re della terra.


60 linee su Krishna nel Volume 2 del Veda Slavo:


Bre li mi Krusnyu,
bre mi na pole tsare
mene sa lyutum kani,
chi da si rodi mujku dete,
zlatna si sabe vie,
ta mi dete seche.



O mio caro Krishna,
Osserva, questo re malvagio
Che desidera crudelmente uccidermi
A causa del figlio che dovrò avere.
Una spada d’oro sta brandendo,
Egli intensamente desidera uccidere il mio bambino.



F sarae mu star bilarin,
blirna mu kniga pee,
blirna mu kniga kitape,
chi sha rode mujku dete.



Un profeta nel suo elegante palazzo,
Recita un antico libro perché egli lo ascolti.
Ed i versi dell’antico libro stanno dicendo,
Che io darò nascita ad un figlio maschio.



Tsaryu sa dosta nalyuti,
nalyuti sa, razedi sa,
ta ma metna u zandana
da ma seche zaluk pu zaluk.



Il re è molto arrabbiato
Sta impazzendo dall’odio!
Mi getterà in una prigione,
E mi taglierà a pezzetti.



“Stara mi maika u gora,
u gora u Vida
mujku si dete rodila,
mujku hi dete Krusna.
Chi hi sa tsare kani
da hi dete seche.”



“La mia anziana madre nel bosco,
Nel bosco di Vita,
Diede alla luce un figlio refulgente, brillante,
E il suo nome è Krishna.
E il re anelava con veemenza
di tagliare a pezzetti il suo figlio.”



Malu mi mlogu devet godini
sivu mi stadu pase…



Per un periodo di tempo di circa nove anni
Krishna protegge e cura le Sue innumerevoli mucche ...



Krusna mi mlada pastuha
sivu mi stado pase,
Veda si kniga pee,
ta si mi yuda mae.



Krishna, il mio bimbo pastorello,
Si prende cura di molti greggi, oh , 
E Lui recita il canto del libro Veda,
dando piacere a tutte le dee nel bosco.



Pa mi na pole sleva
tsare mu na urdie,
ta mi sa borba bori,
ya gu s karlika nadbori,



Poi, si dirige nell’arena della lotta,
Per affrontare la sfida del re.
Dopo un terribile combattimento,
Con un bastone Egli dimostrò la Sua poderosa forza.



Ta mu sarae pleni.
Krusna mi mlada tsare



Egli conquistò la corte.
Krishna – il giovane re del mondo,



pusta zeme zaselil,
pusta mi zeme Zain,
det mu chuvek ni fodil,
det mi pile ni furkanalu.



Egli popolò la terra deserta,
Questo deserto che si trova prima della fine della terra,
Questo luogo dove nessuno prima era mai stato.
Dove neppure gli uccelli volavano o cantavano.



Pa mi sa Krusna ni jeni,
chi e na nebe Vedyu,
Vedyu mi diven.
Krusna mi kniga pee,



Per questo, ancora,, Krishna non era sposato,
Egli è l’onnisciente e divino.
Egli è il conoscitore del Veda,
Krishna recita per tutto il tempo il suo canto



ta si tsare nadbori
ta mu pleni saraete,
Krusna mi mlada tsare.



Egli sconfisse il re malvagio,
Gli strappò via i suoi gradevoli palazzi cortigiani,
¡Krishna – il mio giovane Signore!



Ya mi sedi malu-mlogu,
malu-mlogu tri godini,
zakara si mladi yunatsi,
mladi yunatsi, malki momi,



Gli anni passarono, e approssimativamente,
governò lì per tre anni.
Poi, accompagnato dai Suoi valorosi amici,
I Suoi bravi amici e le Sue giovani spose,



ta mi utide na pole,
det’ mi e pole pustu,
pustu mi zapustenu,
Zaina mi zeme zaseli.



Andò dove nessuno prima era andato,
Una terra desertica che nessuno prima aveva visto.
Con il fine di popolare quella terra infeconda e desolata,
La quale si trova giusto prima della fine della terra.



Krusna mi veke stara,
ya mu dusha ni izleze,
lu si furkna na nebetu,
ta mi na nebe Vedyu,



Krishna visse per molti anni,
Però la Sua anima non se ne andò mai,
Egli si elevò fino al  cielo – così come Egli è,
Al di là del cielo è dove Egli vive.



Vedyu mi diven.
Subrali sa malki momi,
subrali sa av sarae,
ta mu pesna,
ta mu pesna ustanala.



O mio Signore, onnisciente e divino!
Le giovani donne riunite,
Riunite nel palazzo,
Esse cantano una canzone,
E questa rimarrà per sempre.



Traduzione: dasavatara dasa (Santa Fe - Argentina)


Nota del Traduttore:  
Il Veda Slavo ("Veda Slovena")  Si tratta di due trattati di "Canzoni bulgare di epoca preistorica e precristiana", editi dal serbo Stefan Vércovich nel 1874 (Belgrado,) e nel 1881 (San Petersburgo,) che continuano a sollevare l’interesse e la polemica tra gli investigatori per la particolare interpretazione mitologica della preistoria europea che propongono: di fatto si sono appassionati detrattori e apologisti dalla Russia alla Francia, a partire dallo stesso momento nel quale furono pubblicati.


  

mercoledì 12 maggio 2010

LA SUCCESSIONE DISCIPLICA di Steven Rosen (Satyaraja Dasa)

Essendo amico di molti eruditi che insegnano induismo e la cultura dell'Asia meridionale, a volte mi è stato chiesto di assumere il ruolo di conferenziere ospite per esporre agli studenti universitari le mie esperienze nel Movimento Hare Krishna e le tradizioni dell'Oriente. Quando capita un'opportunità così allettante, mi affretto sempre a spiegare le differenze tra una religione settaria come l'induismo e la coscienza di Krishna, che rappresenta la philosophia perennis ovverosia la verità permanente, che è alla base di tutte le tradizioni religiose. In India, questa verità viene chiamata sanatana-dharma cioè l'eterna funzione dell'anima. E questo è molto lontano dall'induismo contemporaneo. Invariabilmente mi viene chiesto di esporre l'origine del movimento Hare Krishna e questo porta a un dibattito sulla creazione dell'universo e sull'inizio della religione come la conosciamo oggi. Perché una domanda sulle origini di un movimento moderno si sviluppa in una discussione in merito alle origini più lontane? Considerate la mia consueta risposta ad uno studente che vuole sapere quando è cominciato il movimento Hare Krishna: Se dovessi prendere un punto del tempo in cui il movimento è nato, dovrei dire che è iniziato con il catur-mukha Brahma, il progettista dell'universo dotato di quattro teste, il primo essere creato all'alba della creazione. Questo chiarisce un po' le cose?  Naturalmente, poiché la maggior parte delle persone non è consapevole della natura eterna della coscienza di Krishna e, a causa della mancanza di conoscenza, la identifica con l'Induismo, inizio spiegando come le origini dell'Induismo siano avvolte nel mistero e che le sue radici si trovano nel sanatana-dharma. Spiego che a differenza delle altre religioni del mondo, l'Induismo non può essere riportato ad un unico fondatore; in realtà è un insieme di religioni di tradizioni diverse di cui il Vaisnavismo costituisce il nucleo. Allora spiego che cos'è il Vaisnavismo: l'adorazione del Supremo Signore, Visnu, in ognuna delle Sue diverse manifestazioni, compreso Krishna, Sua originale manifestazione. Questa verità costituisce il cuore del sanatana-dharma e fu rivelata al primo essere creato, Brahma. Quando Brahma apparve per la prima volta, racconto loro, portò con sé la conoscenza vedica. Il Signore Visnu, Dio, il creatore originale, dette a Brahma rapide visioni della realtà e del mondo spirituale e anche informazioni su come vivere in questo mondo. Questa conoscenza fu trasmessa da maestro a discepolo in una successione esoterica. Lascio intendere che in un certo senso vi sto permettendo di entrare in questa tradizione esoterica. In effetti tutto ciò che e' scritto nei sacri libri, va interpretato da un guru (maestro spirituale) autentico, perché spesso le cose che leggete racchiudono molte verità che sfuggono agli occhi delle persone non completamente realizzate nella coscienza di Krishna.Questo è il modo in cui la parampara, o successione disciplica, funziona. sto introducendo gli studenti a ciò che ho imparato da Srila Prabhupada, che fu istruito dal suo maestro e così indietro fino a Brahma. La saggezza di questa tradizione ha una lunga storia e su questo punto gli studenti vogliono saperne di più. Memore delle affermazioni accademiche, spiego quanto poco si sappia sulle origini di “Indù”: negli anni '20, nel cuore dell'India, furono scoperti i resti di un'antica civiltà indù. Queste antiche rovine hanno una speciale caratteristica pari a quelle della Mesopotamia, della Cina e dell'Egitto, che la classifica come una delle quattro più antiche civiltà conosciute dall'uomo. Si stima che sia esistita dal 3000 avanti Cristo al 1800 avanti Cristo, ma le sue radici penetrano nel periodo neolitico, 7000-6000 anni prima di Cristo. Al suo apice (secondo quanto dicono gli storici moderni) la Indus Valley era sorprendentemente sviluppata, con città progettate, agricoltura, opere scritte, architettura e così via. I siti dove si è scavato all'inizio erano sul fiume Indus, nella parte nord-occidentale del subcontinente indiano, cosa che spiega perché questa civiltà sia stata così chiamata. Nel momento del suo maggiore sviluppo, che gli eruditi indicano nel 2200 avanti Cristo, la Indus civilization occupava un'area più grande dell'Europa. E tuttavia che cosa sappiamo veramente di essa? Effettivamente molto poco. La scoperta più promettente comprende un'antica forma di scrittura, che però è completamente indecifrabile. Naturalmente vengono proposte regolarmente varie teorie: alcuni dicono che questa scrittura è una forma dell'antico Aryan (indo-iraniano o indo-europeo), altri propongono trattarsi di una parte della famiglia di lingue Munda, largamente parlate nell'India orientale e connesse ad alcuni dialetti dell'Asia sud-orientale. E, ancora altri — la cui teoria è forse la più popolare di tutte — affermano che essa proviene dalla famiglia di linguaggi dravidiani dell'india meridionale. Nessuno però conosce la verità. L'immaginazione corre senza freno sulle possibili ramificazioni di un'accurata decifrazione. Oggi, dopo settant'anni in cui un infinito numero di eruditi ha disperatamente fatto ricerche alla cieca su manufatti deteriorati, questi risultano semplicemente frammenti di una cultura dimenticata. Aggiungi a questo la Teoria dell ' Invasione Ariana*, ora messa fortemente in dubbio, che afferma che la Indus Valley fu violata da invasori esterni in un momento imprecisato del secondo millennio prima di Cristo e questo chiarisce che il mondo degli eruditi ha contribuito ben poco alla ricerca sulle origini indù.

LA CONOSCENZA DALL'INTERNO DELLA TRADIZIONE
Data questa mancanza d'informazione, dico agli studenti che diventa più importante vedere quello che la tradizione vedica dice di se stessa. L'universo viene ripetutamente creato e distrutto. All'inizio, impariamo, prima del tempo e dello spazio, c'è solo Visnu, l'essere primordiale favolosamente maestoso con quattro braccia, con lunghi capelli neri corvini ed una carnagione scura, meravigliosamente bella. Egli solo esiste, ma con uno scopo. Dalla sua posizione regale nell'infinito mondo spirituale, Egli crea una nuvola nel cielo, nella cui ombra manifesta un grande oceano. L'acqua di questo oceano è trascendentale — spiritualità in forma liquida. È da qui, affermano i testi Vaisnava, che si origina il mondo materiale. Esso è quindi chiamato: “le acque della creazione”. Nella freschezza di queste acque divine Visnu si sdraia per dormire. Mentre è in questa condizione di riposo, immerso nelle acque, Egli comincia a respirare profondamente con respiri regolari, e con questi si manifesta il tempo. Trascorrono gli Eoni. Poi mentre continua a respirare, dal Suo corpo divino emanano gli universi a forma di bolle, che a turno attendono di diventare innumerevoli mondi. Sebbene queste bolle trascendentali si allontanino da Lui, esse non sono separate dalla Sua essenza esistenziale. Anzi, Egli si espande in numerose forme secondarie di Visnu, quasi identiche alla Sua immagine originale nel sonno cosmico e penetra in ognuna di esse. Ora in ciascun universo, con gli elementi basilari materiali presenti in alcune forme, Egli si distende sulle spire di un serpente dalle mille teste, Sesa, che Lo culla gentilmente avanti e indietro, precedendo il Suo atto primario della creazione. Per raggiungere questa finalità, Visnu fa spuntare dal Suo ombelico un magnifico loto che cresce e fiorisce in una corona ornata da migliaia di petali. In cima ad essa, Brahma, il primo essere creato, fa la sua apparizione nel mondo delle tre dimensioni. Egli è la prima creatura di Visnu, prescelta per creare tutto il resto. Brahma nasce adulto, ma vede solo oscurità. Il sole non è stato ancora creato e neppure la luna. Intorno a lui nessuno e niente. Guarda a destra, a sinistra, davanti e dietro. Mentre guarda intensamente in tutte le direzioni, improvvisamente appaiono quattro teste al posto della sua. Anche con questa maggiore capacità, però, non vede niente e non può capire il mondo vuoto attorno a lui e lo scopo della sua presenza. Decide di scendere lungo lo stelo del loto sperando di risolvere il mistero della sua origine. Mentre discende prudentemente lungo lo stelo appena creato, vede svolgersi una creazione — tracce turbinanti di mondi non formati, pianeti che stanno per formarsi. Tutto questo fa muovere qualcosa nel suo intimo. Comincia a intuire la ragione del suo esistere, il suo scopo originale, il suo servizio a Visnu. Egli è fatto per creare. Questo lo sa, ma non è sicuro su come affrontare il suo compito. Allora, meditando profondamente sull'opera che lo aspetta, prega di avere qualche indicazione su come procedere. Deluso, con poco più di un vago senso di quello che deve fare, si gira e comincia il suo lungo viaggio di ritorno lungo lo stelo del loto. Improvvisamente, in risposta alla sua preghiera, sente due sillabe: ta-pa. Ascoltando intensamente, le sente di nuovo — ta-pa — e il suo percorso diventa un po' più chiaro. La parola significa “austerità”. Da questo allora comprende che il Signore gli sta mandando un messaggio: per servire il Signore in questa funzione così fondamentale, collaborare alla creazione, gli viene richiesto di qualificarsi con una profonda meditazione e di sviluppare un profondo senso di austerità. Ora completamente al sicuro nella sua culla del fiore di loto, siede con le gambe raccolte in posizione yogica, con la schiena dritta, meditando sul compito che lo aspetta. Dopo mille anni celesti, la meditazione di Brahma s'interrompe. Ora sa cosa fare e come farlo. La sua profonda concentrazione gli ha dato una visione del mondo spirituale, dove risiede il suo amato Visnu. Per Brahma i confini tra mondo materiale e spirituale svaniscono e lui vede la realtà in tutta la sua bellezza.  Sopraffatto dalla forma del Signore, dalla Sua natura e dal Suo splendore, dai Suoi meravigliosi associati e da ciò che lo circonda, Brahma compone centinaia di versi che successivamente vengono raccolti in un libro conosciuto come Brahma-samhita.  Poi, riacquistando la sua compostezza, rivolge l'attenzione al compito imminente. Dalla sua mente nasce una progenie e da essa un'imponente schiera di specie per popolare i pianeti, le acque ed i cieli.  Fra tutti i primi figli di Brahma, Narada è il più caro e forse il più importante nel nostro attuale contesto. Brahma gli spiega la verità del mondo spirituale e gli chiede di condividerla con le moltitudini che ora popolano il mondo.  Trascorrono gli Eoni e la missione di Narada ottiene il suo più grande successo quando egli consegna il messaggio a Vyasa che mette in forma scritta le verità vediche, raccogliendo quella conoscenza che per millenni era stata trasmessa oralmente. Vyasa prende l'unico originale Veda e lo divide in quattro parti per facilitarne la comprensione. Successivamente, per dare l'essenza della verità vedica che non era chiara nelle opere precedenti, compila il Mahabharata e i Purana. Affida ciascuna di queste opere ad eruditi di perfetta formazione ed essi a loro volta insegnano i testi ai loro discepoli e ai discepoli dei discepoli. In questo modo vengono fondate le rispettive scuole del pensiero vedico.  Queste, naturalmente, danno finalmente origine all'induismo come noi lo conosciamo oggi.  Le successioni discipliche esoteriche continuano a trasmettere il nucleo essenziale della verità vedica.  Una di queste successioni discipliche va da Brahma a Narada a Vyasa e giù fino alla generazione di Srila Prabhupada, fondatore-acarya del movimento Hare Krishna.  Shiva, il deva il cui compito è la distruzione dell'universo, è il fondatore di una successione disciplica nota come Rudra-sampradaya.  Laksmi, la dea della fortuna e moglie di Visnu, ne fonda ancora un'altra.  E i quattro Kumara, figli di Brahma che praticano il celibato, un'altra ancora. Queste quattro successioni discipliche vengono organizzate rispettivamente da Madhvacarya, Visnusvami, Ramanuja e Nimbarka, i più elevati tra i grandi santi-insegnanti dell'India medioevale. Oggi in India — e per la grazia di Srila Prabhupada in tutto il mondo — coloro che conoscono bene le antiche tradizioni non apprendono la conoscenza vedica dai libri di scuola o dai racconti trasmessi dalle loro nonne. Invece, se una persona è seriamente impegnata a livello spirituale, avvicina un maestro della successione disciplica e studia con serietà sotto la sua guida.  E non è soltanto con lo studio, ma vivendo la propria vita in questo modo che la verità si apre, proprio come il fiore di loto di Brahma all'inizio della creazione.

DALLA SINCERITÀ DEL CUORE LA CONOSCENZA
 A questo punto gli studenti avvertono che non sono esattamente in linea con i loro insegnanti dell'università, che c'è qualcos'altro in gioco. “Sì”, dico, “la verità religiosa non può essere compresa col semplice intelletto o con giochi cerebrali di parole. Non potete capirla diventando esperti di sanscrito o ottenendo una laurea in filosofia. Queste cose sono lodevoli e in qualche modo possono anche essere utili lungo il cammino. Quello che conta però è un cuore sincero, desideroso di sottomettersi a un maestro spirituale con reverenza e attitudine di servizio, per apprendere da qualcuno che sa — non uno che ha semplicemente imparato dai libri, ma uno che sa. Per entrare nelle verità della trascendenza, si deve essere desiderosi, come Brahma, di vedere oltre l'oscurità sottomettendosi al Signore. Noi non possiamo meditare per mille anni celesti come ha fatto Brahma, ma se riusciamo anche una sola volta ad invocare Dio con totale sincerità, otterremo quello che Brahma ottenne: la conoscenza di chi siamo e per cosa siamo fatti. Questa è la ragione per cui nel movimento Hare Krishna enfatizziamo il canto del maha-mantra Hare Krishna, Hare Krishna. Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Noi supplichiamo il Signore di permetterci gentilmente di servirLo: “O Signore, o energia del Signore, per favore impegnami nel Tuo santo servizio.”All'inizio c'era la Parola, dico loro, e anche per porre fine alla nostra permanenza nel mondo materiale la Parola gioca un ruolo. Sintetizzo spiegando che c'è molto da imparare dalla storia di Brahma. Oltre ad informarci sulla creazione del cosmo, la sua storia costituisce una metafora per il viaggio spirituale dell'uomo. Nasciamo nell'ignoranza, che è come l'oscurità dei mondi ancora non creati di Brahma. Come lui dobbiamo chiederci con determinazione la nostra identità e il nostro scopo. E quando sentiamo la chiamata del Signore, dobbiamo essere desiderosi di meditare e di compiere austerità, di fare qualsiasi cosa sia necessaria per raggiungere il nostro scopo. Se agiamo così, facciamo parte della linea disciplica che nasce da Brahma. Per finire, dico loro che, anche se questa storia della creazione con Visnu e Brahmà può apparire mitologica, essa ci da il senso delle origini primordiali, dell'esistenza di un'altra realtà oltre la sfera materiale — della realtà definitiva. In altre parole essa ci narra di una realtà più sostanziale del cosiddetto mondo reale e perciò si distingue molto chiaramente da tutto quello che riguarda la mitologia. E se prendiamo in considerazione la scrittura non decifrata della Indus Valley e le innumerevoli domande sulla Teoria dell'Invasione Ariana, diventa chiaro che non ci sono assolutamente teorie in contrasto. C'è solo la verità, rivelata dalle scritture e da Dio stesso.

Satyaraja Dasa, discepolo di Srila Prabhupada, che collabora regolarmente a BTG ha scritto più di venti libri. Vive con sua moglie e sua figlia vicino a New York City

*La Teoria dell'Invasione Ariana, che sostiene che i Veda furono portati in India da nomadi di alcune regioni esterne, forse l'Asia centrale o l'artico o il sud-est europeo — nessuno sa con certezza — è stata sistematicamente demolita in alcuni recenti studi di eruditi. Si veda in particolare Edwin F. Bryant, The Quest for the Origins of Vedic Culture: The Indo-Aryan Migwlion Debaie. (New York: Oxford University Press 2001) e Klaus Klostermayer, A Survey of Hinduism (Albany: State University of New York Press, 1994 reprint).